L’Annunciazione del Signore è così chiamata perché in questo giorno, adesso celebrato, un angelo annunciò la venuta del Figlio di Dio incarnato. Per tre motivi era opportuno che l’incarnazione del Figlio di Dio fosse preceduta da un annuncio, fatto dall’angelo.

  1) Affinché l’ordine della riparazione corrispondesse all’ordine della prevaricazione. Così come il diavolo tentò la donna per portarla al dubbio, dal dubbio al consentimento e dal consentimento alla caduta, l’angelo fece l’annuncio alla Vergine per stimolare la sua fede e per portarla al consentimento alla concezione del Figlio di Dio.

 2) A causa del ministero dell’angelo, perché essendo l’angelo ministro e schiavo dell’Altissimo, ed essendo stata scelta la beata Vergine come madre di Dio, era sommamente conveniente che il ministro servisse la signora, ed era giusto che l’Annunciazione fosse fatta alla beata Vergine dal ministero di un angelo.

  3) Per riparare la caduta dell’angelo. Se l’Incarnazione non ebbe come unico obiettivo quello di riparare la caduta dell’uomo, ma bensì anche quella di riparare la rovina dell’angelo, gli angeli non dovrebbero sere esclusi da essa. Così come la donna non è esclusa dalla conoscenza del mistero dell’Incarnazione e della Risurrezione, lo stesso dovrebbe accadere per la conoscenza del messaggero angelico. Perciò Dio annunciò entrambi i misteri alla donna tramite un angelo: L’Incarnazione alla Vergine Maria e la Risurrezione a Maria Maddalena.

  La beata Vergine rimase dai tre ai quattordici anni di età nel Tempio, insieme ad altre vergini, e fece voto di castità finché Dio non disponesse diversamente. Secondo ciò che è raccontato dettagliatamente nella storia della natività della beata Maria, Giuseppe la prese come sposa dopo aver ricevuto una rivelazione divina, e dopo che il suo ramo ebbe fiorito. Con lo scopo di prendere provvedimenti per il suo matrimonio, Giuseppe andò a Betlemme, dove era nato, mentre Maria tornava a casa dei suoi genitori, a Nazareth, nome che significa “fiore”. Commenta San Bernardo: “il fiore volle nascere da un fiore, in un fiore, e nella stagione dei fiori”.

  Fu là, dunque, che l’angelo comparve a lei e la salutò dicendo: “Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te Salve, benedetta tra le donne”. San Bernardo spiega: “l’esempio di San Gabriele ed il movimento di San Giovanni [Battista] ci invitano a salutare Maria, per il nostro beneficio”.

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L’Annunciazione

L’annunciazione dell’angelo San Gabriele

  Ma conviene adesso ricercare i motivi per cui il Signore desiderò che sua madre si sposasse. San Bernardo parla di tre ragioni: “fu necessario che Maria si sposasse con Giuseppe perché così il mistero sarebbe rimasto occulto ai demoni, perché lo sposo avrebbe comprovato la verginità di lei e perché il pudore e la reputazione della Vergine potessero essere salvaguardati”. A questo possiamo aggiungere altre ragioni:

4) Per far sì che fosse cancellato il disonore nelle donne di qualsiasi condizione, nubili, sposate e vedove, triplice condizione per la quale passò la propria Vergine.

5) Affinché potesse ricevere servizi da suo marito.

6) Per essere una prova dell’importanza del matrimonio.

7) Per stabilire per il figlio la genealogia del marito.

  Per questo l’angelo disse: “Ti saluto, piena di grazia”. San Bernardo, nello spiegare tali parole, dice che “la grazia della divinità è nel suo seno, la grazia della carità nel suo cuore, la grazia dell’affabilità nella sua bocca, la grazia della misericordia e della generosità nelle sue mani”. E aggiunge che “Ella è veramente piena di grazia, perché dalla sua pienezza tutti gli schiavi ricevono la redenzione; i malati la cura; i tristi la consolazione; i peccatori il perdono; i giusti la grazia; gli angeli l’allegria; infine, tutta la Trinità la gloria; il Figlio dell’uomo la natura umana”. “Il Signore è con te” – spiega San Bernardo – significa che “il Signore è con te come Padre, che generò Colui che concepisti, come Spirito Santo, dal quale concepì, come Figlio, e che si rivestì della tua carne”. Benedetta tra le donne siginfica: “al di sopra di tutte le donne perché sarai madre e vergine, e madre di Dio”.

  Le donne erano soggette ad una triplice maledizione: quella del disonore, quella della maledizione e quella del supplizio. Quella del disonore colpiva coloro che non concepivano, e così Rachele diceva: “Il Signore mi tolse dall’obbrobrio in cui sono stata”; quella del peccato ricadeva su coloro che concepivano, da qui il salmo che dice “fui concepito nell’iniquità”; quella del supplizio colpiva le partorienti, secondo quanto è scritto sulla Genesi: “con dolore partorirai figli”. Soltanto la Vergine Maria è benedetta tra tutte le donne perché la sua verginità è unita alla sua fecondità, la sua fecondità alla santità nella concezione e la sua santità alla gioia nel parto. Ella è piena di grazia, secondo quanto dice San Bernardo, grazie a quattro ragioni che splendono nel suo spirito: la devozione dell’umiltà, il rispetto del pudore, la grandezza della fede e il martirio del suo cuore.

  L’angelo aggiunse: “il Signore è con te” per quattro ragioni, che dal Cielo risplendettero nella sua persona, ancora secondo quanto dice San Bernardo: la santificazione di Maria, il saluto angelico, la venuta dello Spirito Santo, l’Incarnazione del Figlio di Dio. Disse inoltre: “Benedetta tra le donne” per quattro altri privilegi che, secondo San Bernardo, risplendettero nella sua carne: regina delle vergini (verginità assoluta), fecondità senza corruzione, gravidanza senza disturbi e parto senza dolore.

  “A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto”. Nel sentire il complimento, la Vergine lo ponderò; commossa, nella sua modestia rimase in silenzio; toccata nel suo pudore, pensò con prudenza a ciò che significava quel saluto. Ella rimase turbata dalle parole dell’angelo, non tanto per la sua apparizione, perché la beata Vergine aveva visto angeli con frequenza, però non li aveva mai sentiti parlare in quel modo. Pietro da Ravenna commentò: “l’angelo aveva sembianze dolci, ma parole impressionanti, e così Ella lo vide con giubilo e lo ascoltò con apprensione”. Secondo San Bernardo, “il turbamento che ella sentì risultò dal suo pudore verginale e, se ella non rimase ancora più turbata, ciò avvenne grazie alla forza dell’anima, che la portò ad ammutolirsi e a riflettere, dando prova di prudenza e discrezione”.

  E allora l’angelo la tranquillizzò dicendo: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio”. San Bernardo commenta: “trovò la grazia di Dio, la pace degli uomini, la distruzione della morte, la riparazione della vita”. “Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù cioè Salvatore, poiché Egli salverà il popolo dai loro peccati. Egli sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo”. Dice San Bernardo che “ciò significa che colui che è grande come Dio sarà anche un grand’uomo, grande dottore, grande profeta”. Quindi Maria chiese all’angelo: “Come è possibile? Non conosco uomo, cioè, non mi propongo a conoscerne? Ella fu vergine di spirito, di carne e di intenzione.

  E intanto Maria domanda; ora, chi domanda ha dei dubbi. Perché allora ella non fu, come Zaccaria, punita con il mutismo? A questo riguardo Pietro da Ravenna dà quattro ragioni:

  Chi conosce i peccatori considera non soltanto le parole, ma il fondo dei loro cuori, giudica non ciò che hanno detto, ma ciò che sentivano. Ciò che ha portato loro a fare domande fu diverso, e ciò che aspettavano non era la stessa cosa. Maria credette a ciò che era contro natura, Zaccaria dubitò dalla natura. Ella volle sapere come sarebbero successe le cose, egli negò che fossero possibili le cose che Dio voleva fare. Egli, sebbene vi fossero esempi precedenti, non ebbe fede; ella senza tali esempi, la ebbe. Ella rimase ammirata dal fatto di una vergine dare alla luce, egli contestò la concezione. Pertanto, ella non dubita del fatto, ma interroga appena sul modo e sulle circostanze perché, siccome vi sono tre modi di concepire – il naturale, lo spirituale e il meraviglioso – ella si chiede tramite quale di questi avrebbe concepito.

 E l’angelo rispose:”Lo Spirito Santo scenderà su di te, ed Egli stesso ti farà concepire”.

 Si dice che Cristo fu concepito dallo Spirito Santo per quattro ragioni:

  1) Per mostrare che fu attraverso l’ineffabile carità divina che il Verbo si fece carne, secondo quanto dice Giovanni: “Dio amò così tanto il mondo che gli diede il suo Figlio unico.” Questa spiegazione ci è concessa dal Maestro delle Sentenze.

 2) Per mostrare che fu una grazia concessa senza che ci fosse stato alcun merito da parte degli uomini. Questa ragione è data da Sant’Agostino.

  3) Per mostrare che fu per potere e opera dello Spirito Santo che Egli fu concepito. Questa spiegazione viene da Ambrogio.

  4) Ugo di San Vittore dice che il motivo della concezione naturale è l’amore del marito verso la moglie: “la stessa cosa avvenne alla Vergine, perché l’amore che ella aveva per lo Spirito Santo ardeva singolarmente nel suo cuore, mentre l’amore dello Spirito Santo per lei operava meraviglie nel suo corpo”.

  “Su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo”. Secondo la Glossa, ciò vuol dire che l’ombra è naturalmente formata da un corpo messo nel cammino della luce, e poiché la Vergine, per la sua natura umana, non poteva ricevere la pienezza della divinità, “la virtù dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra” significa che in lei la luce incorporea della divinità assunse l’umanità del corpo affinché Dio potesse soffrire. San Bernardo sembra accettare questa spiegazione quando dice: “Siccome Dio è spirito e siccome in verità siamo il corpo della sua ombra, Egli venne tra di noi affinché per mezzo della carne vivificata vedessimo il Verbo nella carne, il sole nella nuvola, la luce nella lampada, la candela nel candeliere”. San Bernardo, commentando ancora lo stesso brano, afferma:

  È come se l’angelo dicesse che il modo per cui tu concepirai Cristo dallo Spirito Santo sarà celato dall’ombra del potere di Dio nel suo rifugio più segreto, affinché sia conosciuto soltanto da Lui e da te. È come se l’angelo dicesse: “Perché mi chiedi ciò che conoscerai per esperienza propria? Tu lo saprai, saprai, fortunatamente lo saprai, ma per mezzo di colui che allo stesso tempo sarà il tuo maestro e il tuo autore. Fui inviato per annunciare la concezione verginale, non per crearla”. Quella frase può ancora indicare che egli la coprirà con la sua ombra, cioè estinguerà l’ardore del vizio.

  ” Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio”. L’angelo disse ciò per raccontare che era successa una grande novità nel vicinato. Secondo San Bernardo, la concezione di Elisabetta fu annunciata a Maria per quattro motivi. Il primo è quello di accrescere la sua gioia; il secondo è quello di perfezionare la sua conoscenza; il terzo è quello di migliorare la sua dottrina; il quarto di rendere possibile la sua misericordia.

  Su tutto ciò San Girolamo disse:

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“Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me
quello che hai detto”.

  La gravidanza della cugina sterile fu annunciata a Maria affinché un miracolo sommato all’altro mettesse insieme una gioia accanto ad un’altra gioia. Oppure, perché era conveniente che la Vergine sapesse dalla bocca di un angelo e non da quella di un uomo, la novità che avrebbe dovuto essere diffusa dovunque, affinché la madre di Dio non restasse allontanata dalle cose di suo figlio, non rimanesse nell’ignoranza di avvenimenti così vicini. Oppure ancora, perché sapendo della venuta tanto del Salvatore quanto del Precursore, sapendo del momento e del concatenamento dei fatti, avrebbe potuto posteriormente rivelare la verità a scrittori e predicatori del Vangelo. Oppure, infine, affinché, essendo a conoscenza della gravidanza di sua cugina già anziana, la giovane la potesse aiutare e permettere al piccolo profeta Giovanni di rendere onore al Signore, verificandosi, dinanzi ad un miracolo, un miracolo ancora più grande.

  Più tardi San Bernardo aggiunse: “O Vergine, rispondete subito. O mia signora, dite una parola e ricevete la Parola, proferite una parola e ricevete la parola divina, dite una parola transitoria e ricevete quella eterna. Alzatevi, correte, aprite. Alzatevi per dimostrare la vostra fede, correte per mostrare la vostra devozione, aprite per dare un segno del vostro consentimento”.

  Allora Maria, stendendo le mani e alzando gli occhi al Cielo disse: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”. San Bernardo spiega: “Si racconta che certi ricevettero il Verbo di Dio all’orecchio, altri nella bocca, altri nella mano. Maria la ricevette nell’orecchio attraverso il saluto angelico, nel cuore attraverso la fede, nella bocca attraverso la confessione, nella mano attraverso il tatto, nel ventre attraverso l’Incarnazione, nel seno attraverso il nutrimento, nelle braccia attraverso l’offerta”. “Avvenga di me quello che hai detto”. San Bernardo continua:”Che egli sia fatto in me non come parola vuota e declamatoria, né come allegoria, né come sogno immaginario, ma come inspirazione silenziosa, personalità incarnata che abita corporalmente nel mio ventre.” Immediatamente il Figlio di Dio fu concepito nel suo ventre come Dio perfetto, uomo perfetto e, fin dal primo giorno del suo concepimento aveva la stessa saggezza e lo stesso potere di quando raggiunse l’età dei trent’anni.

  “In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna […] Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo”. Dice la Glossa che, siccome egli non poteva farlo con la lingua, dimostrò attraverso il movimento la sua gioia e iniziò così il suo compito di Precursore. Ella aiutò sua cugina durante tre mesi, fino alla nascita di San Giovanni Battista, che sollevò con le sue mani, come si legge nel Libro dei Giusti. Negli anni Dio realizza sempre in questo giorno un grande numero di meraviglie, raccontate da un poeta nei bei versi:

  Salve, giorno festivo, rimedio dei nostri mali,
In cui l’angelo fu inviato, Cristo crocefisso,
Adamo creato e caduto in peccato,
Abele offrì una decima generosa, e fu ucciso dal fratello invidioso,
Melchisedech offrì sacrificio, Isacco salì sull’altare,
Il beato Battista fu decapitato.
Pietro pianse e Giacomo sotto Erode perì
Molti santi risorsero con Cristo,
Il buon ladro fu da Cristo perdonato. Amen.

Il giglio con le parole “Ave Maria”

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La visita di Nostra Signora a Santa Elisabetta

  Un nobile e ricco soldato, che aveva rinunciato alla vita nel mondo secolare, entrò nell’Ordine Cistercense, ma siccome non sapeva leggere né scrivere, i monaci non osarono collocare così nobile personaggio tra i fratelli laici, e così gli diedero un maestro, sperando che imparasse qualcosa per poter così continuare tra loro. Tuttavia, il maestro non fu capace di insegnargli nient’altro che due parole, Ave Maria, le quali egli imparò a memoria con tale amore che le ripeteva in ogni momento, dovunque fosse, qualunque cosa stesse facendo. Dopo la sua morte fu sepolto, e sulla sua tomba nacque un magnifico giglio, sulle cui foglie erano scritte in lettere dorate le parole Ave Maria. Tutti corsero a contemplare un così grande spettacolo, e levando la terra dalla tomba videro che la radice del giglio partiva dalla bocca del morto. Capirono così che con tale prodigio Dio volle onorare colui che aveva così tanta devozione nel pronunciare quelle due parole.

Effetto protettore del saluto a Maria

  Un cavaliere, il cui castello si trovava sui margini di una strada, spogliava senza pietà coloro che passavano, ma quotidianamente salutava la Vergine Madre di Dio, e non passava giorno senza che egli la salutasse. Un certo giorno un santo religioso passò per quella via ed il cavaliere ordinò che lo spogliassero. Ma il sant’uomo pregò i ladri che lo conducessero dinanzi al loro signore perché aveva certi segreti da comunicargli. Condotto dinanzi al guerriero, gli chiese che riunisse tutte le persone della sua famiglia e del suo castello perché doveva predicare loro la parola di Dio.

  Quando tutti furono riuniti, il religioso disse “Non siete tutti qui: manca ancora qualcuno”. Siccome gli assicurarono che tutti erano già lì, egli insistette: “Guardate bene e vedrete che manca qualcuno”. Allora uno di loro si rese conto che il cameriere non era venuto. Il religioso disse: “Sì, è lui che manca”. Subito lo fecero chiamare, ma nel vedere l’uomo di Dio egli ruotava gli occhi in una maniera orribile, agitava la testa come un pazzo e non osava avvicinarsi. Il sant’uomo disse: “Io ti scongiuro, in nome di Nostro Signore Gesù Cristo, di dirci chi sei e di rivelare davanti a tutti il motivo della tua venuta” . Ed il cameriere rispose:

  “Povero me! Soltanto perché scongiurato e forzato rivelo che non sono un uomo, ma un demone che prese l’aspetto umano, rimanendo così quattordici anni presso questo signore. Il nostro principe ci mandò qui per osservare con attenzione il giorno in cui egli non venisse a recitare il saluto alla sua Maria, affinché io potessi impossessarmi di lui e strangolarlo subitamente, poiché morendo sotto l’effetto delle sue cattive azioni egli sarebbe stato nostro. Ma, siccome tutti i giorni egli proferiva il saluto, non ho potuto esercitare su di lui alcun potere. Giorno dopo giorno io lo vigilo con cura, ed egli non mancò un giorno soltanto di salutarla”.

  Sentendo ciò, il cavaliere fu preso da un grande timore, si gettò ai piedi dell’uomo di Dio, chiese perdono e, a partire da quel giorno, cambiò il suo modo di vivere. Il sant’uomo disse al demone: “Io ti ordino, demone, in nome di Nostro Signore Gesù Cristo, vattene e non andare mai più in un luogo dove qualcuno invochi la gloriosa Madre di Dio”. Immediatamente il demone sparì e, con rispetto e gratitudine, il cavaliere lasciò partire il sant’uomo.

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Per la presentazione del testo di cui sopra sono state utilizzate come fonti la versione portoghese Legenda Dourada (Jacopo da Varazze, traduzione di Hilário Franco Júnior, Companhia das Letras, 2003) e la versione francese La Legende Dorée (Jacques de Voragine, nouvellement traduite em français, Abbé J.B.M.Roze, Edouard Rouveyre Editeur, 1902), disponibile su http://www.abbaye-saint-benoit.ch/voragine/index.htm
Traduzione in italiano degli Araldi del Vangelo