Come vorremmo anche noi che oggi fosse il nostro “momento” per incontrare la Grazia di Gesù, vicino a un pozzo qualunque.

 E’ questo il tema del convegno mariano che gli Araldi del Vangelo, in collaborazione con l’Associazione Madonna di Fatima, hanno  presentato sabato 21 giugno nella parrocchia San Nicolò di Bari – Gazzi,  a partire dalle 16:15.

 L’iniziativa è rientrata nell’ambito della programmazione annuale effettuata dalla sopracitata Associazione  a conclusione degli incontri di formazione sia dei cooperatori, coordinatori e aspiranti che per gli associati e simpatizzanti.

 L’incontro ha avuto inizio dopo la solenne accoglienza e incoronazione della statua pellegrina della Madonna di Fatima, appartenente agli stessi Araldi.

 Il relatore , p. Mauricio Sucena, E.P. ,  ha lavorato  per creare una sinergia di contenuti per esplicitarci  che: “ il particolare momento di Grazia che abbiamo vissuto  è stata proprio l’occasione di questa sosta con Gesù. È possibile vivere tutta l’esistenza senza neppure renderci conto del dono di Dio, come rischiava di fare quel giorno la donna samaritana. È possibile vivere  senza neppure avvertire la forza di eternità che avvolge e lambisce la nostra vita.  Dio si fa trovare, se lo vogliamo .”

 Al termine dell’intenso momento di riflessione si è proseguiti con la celebrazione eucaristica presieduta da p. Carlos Werner, E. P., responsabile per l’Italia degli Araldi del Vangelo,  e concelebrata da p. Mauricio Sucena e p. P.Pietro Scolaro , parroco della sopracitata comunità e sacerdote terziario degli Araldi del Vangelo,Un tocco speciale lo hanno dato anche i cantori degli Araldi alternando alla musica popolare splendidi canti Gregoriani.

 Durante la celebrazione otto persone, dopo aver seguito il cammino di preparazione , hanno effettuato la consacrazione a Gesù, Sapienza Incarnata, per le mani di Maria.

Al termine, l’attenzione dei fedeli è rimasta  concentrata sul Santissimo Sacramento esposto e portato in processione , per le vie della parrocchia ospitante , per  onorare  la ricorrenza della commemorazione del Corpo di Cristo.

 Ancora una volta possa catalizzare l’attenzione ed essere sviluppata insieme ai giovani, che negli scorsi appuntamenti hanno contribuito decisamente alla costruzione del dibattito, e l’altissimo profilo dei relatori di questa edizione è in tal senso una garanzia. L’esperienza di questi anni ci ha insegnato che il lavoro culturale  è parte integrante delle fondamenta della solidità di una comunità e con questo convegno desideriamo tessere un altro pezzo di tela, quella tela che garantisce libertà e conforto, ma ancor più crescita ed evoluzione, radici indispensabili per una comunità che pensa e si rinnova”.

– “Se tu conoscessi il dono di Dio e colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva”: parole accorate che invitano a riconoscere il dono di Dio e il volto di colui che implora di essere accolto.

Gesù offre se stesso per amore di lei, la vera bisognosa, e per educarla alla vera comprensione dell’amore. Lo sposo va in cerca della “sposa-Chiesa” adultera. Incontrandola non la minaccia, non la castiga, ma ha fatto come in Osea (2,16-17), la riprende con sé e le offre un dono singolare: se stesso.

L’atteggiamento di Gesù con il peccatore non è quello del giudice che chiede conto del malfatto, ma è quello dell’amore che offre se stesso: “Se tu conoscessi il dono di Dio”.