Esiste davvero Babbo Natale? Prima o poi ogni bambino fa questa domanda. E i genitori possono rispondere facilmente ai loro figli raccontando loro la bella vita di San Nicola

  Si avvicina il Natale! Nei centri commerciali si vede spesso un personaggio con vesti di colori vivaci, che suscita la curiosità generale e nei bambini la gioiosa aspettativa dei regali e dei dolciumi.

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  È Babbo Natale. Come è sorta questa tradizione? In realtà, vi fu una persona molto più importante del leggendario Babbo Natale. Fu San Nicola, vescovo di Mira, in Turchia, morto nel 324.

  Questo grande Santo è presentato come uno che va di casa in casa portando doni ai bambini bravi e pii. Nel raccontare ai loro figli la storia della sua bella vita, i genitori risvegliano nelle anime infantili il senso del meraviglioso e stimolano la pratica della virtù. Con il vantaggio che, in questo caso, la realtà supera la leggenda.

  Pochi santi godono di una così grande popolarità, e a pochi sono attribuiti così tanti miracoli. San Giovanni Damasceno gli fece il seguente elogio: “Tutto l’universo ha in te un pronto ausilio nelle afflizioni, un incoraggiamento nella tristezza, una consolazione nelle calamità, un difensore nelle tentazioni, un rimedio salutare nelle infermità”.

  Nicola era molto giovane quando perse i genitori, ereditando da loro un’immensa fortuna che gli rese possibile praticare la carità copiosamente.

  Un giorno seppe che c’erano tre ragazze povere, che per la loro condizione non trovavano pretendenti da sposare, e il padre pensava di avviarle alla prostituzione. Così Nicola si recò da loro di notte e gettò dentro la camera da letto dell’uomo una borsa con monete d’oro. Pochi giorni dopo si sposava la figlia più grande. Ripetè il gesto e subito dopo si sposò la seconda figlia.

  Nel momento in cui lui si preparava per gettare per la terza volta il denaro fu scoperto. Uscendo dall’ombra in cui era nascosto, il padre si lanciò ai piedi del suo benefattore piangendo pentito e pieno di gratitudine. Da allora non smise di raccontare dappertutto i favori ricevuti.

  In un’altra occasione, quando Nicola si imbarcò su una nave, avvisò il commandante che avrebbero avuto una violenta tempesta durante il viaggio. Il vecchio lupo di mare ricevette con un sorriso ironico la previsione di un semplice passeggero.

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  La tempesta però non tardò ad arrivare.

  E fu così terribile che tutti credevano che fosse arrivata la propria fine. Quando seppero che un passeggero aveva previsto ciò che stava succedendo, corsero da lui chiedendo aiuto.

  Nicola supplicò Dio e subito dopo cessò la tempesta, il mare si calmò e il sole comparve splendente…

  Diventò così il patrono dei marinai, che lo invocano nei momenti di pericolo.

  San Bonaventura racconta che il padrone di una locanda aveva assassinato due studenti per impadronirsi dei loro soldi. Atterrito da questo crimine abietto, San Nicola risuscitò i giovani e convertì l’assassino.

  Il giorno in cui fu consacrato Vescovo di Mira, appena finita la cerimonia una donna si gettò ai suoi piedi con un bambino in braccio supplicandolo: “Dona la vita al mio bambino! Egli è caduto nel fuoco ed ha avuto una morte orribile. Abbi compassione di me, ridonagli la vita!” Commosso e pieno di compassione a causa del dolore di quella madre, fece il segno della croce sul bambino, che risuscitò alla presenza di tutti i fedeli presenti alla cerimonia di consacrazione.

  In alcuni paesi dell’Europa è solito scambiarsi i doni il giorno della sua festa, il 6 dicembre.

  San Nicola aiuterà sempre anche noi, nelle nostre necessità.

  Chiediamogli poi, non soltanto beni materiali, ma soprattutto grandi doni spirituali. Che ottenga dalla Santissima Vergine e da San Giuseppe la grazia di far nascere nelle nostre anime, in questo Natale, il Bambino Gesù – il più grande regalo fatto agli uomini – affinché possiamo arrivare alla Patria celeste per la quale siamo stati creati.